Le funzioni dell’orecchio.
L’orecchio è un organo complesso che svolge due funzioni importanti per l’organismo: consente di sentire i suoni e fornisce informazioni importanti rispetto alla posizione del corpo nello spazio, contribuendo al mantenimento dell’equilibrio statico e dinamico.
Essendo un organo delicato, può essere soggetto a patologie ed infezione, la più comuni delle quali è rappresentata dall’otite. Essa può insorgere a seguito di un’influenza o a seguito di una prolungata esposizione a umidità, come ad esempio nei casi degli sport acquatici.
Cos’è l’otite?
Questa condizione, che può essere interna o esterna, è dunque un’infiammazione dell’orecchio, generalmente dovuta a un’infezione batterica o virale, che produce una sensazione di dolore e fastidio.
Il sintomo principale e comune è il dolore all’orecchio (otalgia), che può variare d’intensità e localizzazione a seconda della zona interessata dall’infezione e interessare un’area che può estendersi addirittura fino alla mascella. Altri sintomi possono essere febbre, prurito, arrossamento o gonfiore di una parte dell’orecchio, mentre in casi più problematici è possibile manifestare la secrezione di sangue o pus.
L’otite interna invece può portare a sensazioni di vertigine, perdita di equilibrio o nausea.
Quali sono le cause?
L’otite esterna può scaturire da virus, batteri o miceti presenti nell’acqua e colpire soggetti più sensibili (come i bambini) o soggetti che praticano attività sportiva in acqua.
Anche la pulizia eccessiva e “aggressiva” delle orecchie può favorire l’insorgere dell’otite, in quanto può danneggiare la pelle sensibile dell’orecchio e favorire l’ingresso di batteri nell’organo.
Ulteriori fattori di rischio sono l’accumulo di cerume, eventuali eventi traumatici per l’orecchio, un’eccessiva sudorazione, il diabete e malattie immunodepressive.
Quella interna, anche conosciuta come labirintite, è un’infiammazione del labirinto, quella parte dell’orecchio responsabile dell’equilibrio e dell’udito. Spesso può essere associata infezioni, reazioni allergiche o meningite. In questo caso, oltre al dolore, i sintomi sono più riconducibili alla perdita di equilibrio, alla riduzione dell’udito o alla sensazione di ronzii prolungati.
Quanto dura?
Un’infiammazione di questo tipo può variare da qualche a giorno a qualche settimana, a seconda della gravità dell’infezione e dalla rapidità della diagnosi. Se non adeguatamente trattata, nei casi più aggressivi l’infiammazione può peggiorare e causare danni più gravi, come ad esempio la perforazione del timpano.
Come si cura?
Le terapie per curarla possono variare a seconda della tipologia e delle caratteristiche – anche anagrafiche – del paziente.
L’otite esterna è generalmente curata attraverso una pulizia profonda dell’orecchio, che viene eseguita attraverso l’utilizzo di composti antisettici. Per alcune situazioni può inoltre essere necessaria una terapia antibiotica domiciliare, mentre gli antidolorifici possono essere prescritti in caso di dolore.
L’otite media, che colpisce principalmente i bambini nel tratto medio dell’orecchio, è generalmente trattata con terapie antibiotiche.
Per curare quella interna si ricorre in genere a terapie antiinfiammatorie a base di farmaci corticosteroidi.
Nei casi di otite recidiva, è importante per il medico otorinolaringoiatra individuare le cause, in modo da prevenire e ridurre l’intensità e la frequenza delle recidive. Nei soggetti più giovani ad esempio, allergie, sinusiti frequenti o problemi di tipo anatomico possono essere collegate direttamente allo sviluppo di infiammazioni all’organo uditivo.
Prevenzione: quali accorgimenti adottare.
Per ridurre il rischio di otite nei soggetti più sensibili, si consigliano alcuni piccoli accorgimenti da utilizzare durante la propria quotidianità, come ad esempio: l’igiene accurato e frequente della mani, l’integrazione di Vitamina D, l’uso di tappi per le orecchie durante l’attività natatoria (anche al mare, in estate).
In presenza di sintomi anche lievi, è bene consultare subito un medico otorinolaringoiatra, in quanto la diagnosi precoce rimane lo strumento di maggior efficacia per evitare il peggioramento delle infezioni, il prolungamento della malattia e di conseguenza ridurre la spesa sanitaria.